Le Borse aspettano la Fed

Chiusura in leggero ribasso per i listini di Eurolandia che attendono indicazioni sulle prossime mosse della Banca centrale americana. Londra cede lo 0,37%. Milano segna -0,08%. In ribasso industriali ed energetici. 

Francesco Lavecchia 18/08/2015 | 17:52
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Avvio debole per Wall Street. Gli operatori sono concentrati sulla pubblicazione della relazione dell’ultima riunione della Federal Reserve, prevista per domani. La speranza è quella di trovare nuove indicazioni sulle prossime mosse della Banca centrale americana, mentre i dati di oggi non aiutano a chiarire lo stato di salute dell’economia americana.

Uno studio universitario ha mostrato come negli Stati Uniti i posti di lavoro nella fascia salariale media (quella tra i 32.000 e i 53.000 dollari l’anno) non siano ancora tornati al livello pre-crisi. A dimostrazione di come agli Usa manchino ancora i consumi della classe media. Tuttavia cresce il numero di nuovi cantieri edilizi (+10% da inizio anno) e la concessione di permessi di edificazione (+7,5%). Segnali di forza e di debolezza si alternano e diventa difficile stimare le tempistiche del prossimo aumento dei tassi di interesse da parte della Fed.

Eurolandia negativa
Chiusura contrastata per listini di Eurolandia. Londra registra le perdite maggiori (-0,17%), in scia all’inaspettata crescita dell’inflazione che potrebbe aprire all’innalzamento dei tassi di interessi in anticipo rispetto alle previsioni degli analisti. L’attuale fase di mercato è ricca di incognite. L’effetto della svalutazione dello yuan sull’economia del Vecchio continente, in particolare sulle esportazioni di materie prime e sulle vendite del settore del lusso, è ancora incerto  (oggi la Banca del Popolo cinese ha deciso di iniettare nel sistema finanziario 120 miliardi di yuan realizzando la maggiore operazione negli ultimi 19 mesi). Le quotazioni del petrolio continuano a scendere e gli analisti fanno fatica a fare previsioni su quale possa essere il prezzo di equilibrio nel medio termine.

Oggi il costo del barile è calato sotto quota 42 dollari (per quello scambiato sul WTI) e i titoli del comparto energetico vedono scendere la propria capitalizzazione di mercato. In difficoltà anche il settore minerario, che paga i dubbi sul rilancio dell’economia del Dragone.

Milano chiude a -0,08%
A Milano il Ftse Mib ha segnato -0,08% a causa della cattiva intonazione degli industriali (su tutti Cnh Industrial e Finmeccanica) e dei titoli legati al petrolio come Saipem e Tenaris. In rialzo, invece, i bancari, Banco Popolare e Intesa Sanpaolo. Bene anche Mediaset, in attesa che siano resi noti i primi dati sugli abbonamenti alla pay TV, e Telecom Italia.

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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