Twitter perde quota

Il social network stenta ad attrarre nuovi utenti. Gli analisti di Morningstar rivedono al ribasso le prospettive di crescita dei ricavi nel lungo periodo e anticipano il taglio del fair value del titolo. 

Francesco Lavecchia 30/07/2015 | 10:10
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Twitter fa fatica ad attirare nuovi utenti e il titolo crolla in Borsa del 14,5%. I dati del secondo trimestre mostrano un rallentamento delle nuove iscrizioni e questo è un cattivo segnale per l’andamento futuro del gruppo americano. Gli analisti di Morningstar rivedono al ribasso le attese di lungo termine e anticipano un taglio del fair value da 36 a 27 dollari per azione.  

Le previsioni degli analisti
“Gli ultimi dati lasciano immaginare che i passi avanti realizzati dall’azienda nel monetizzare il traffico sulla sua piattaforma saranno parzialmente compensati dal rallentamento della crescita degli iscritti”, dice Rick Summer analista azionario di Morningstar.  “Per questo abbiamo abbassato le nostre previsioni relative al tasso medio di crescita del fatturato per i prossimi cinque anni, dal 42% al 34%, e la stima degli utenti mensili nel 2019, da 739 milioni a 491 milioni”.

I conti di Twitter hanno evidenziato un balzo del fatturato del 61% rispetto al secondo trimestre del 2014, spinto dal forte incremento dei ricavi derivanti dalla pubblicità, pari al 90% del totale, sono saliti del 63%. Questo, insieme a una migliore gestione dei costi operativi, ha prodotto un allargamento del margine Ebitda rispetto allo stesso periodo dello sorso anno dal 17% al 24%.

Frena la crescita degli utenti
Per una società come Twitter, però, i dati di bilancio non sono sufficienti. Il mercato, infatti, calibra le aspettative sul futuro di un social network in base alla capacità di attrarre nuove utenti e di monetizzarli in ricavi pubblicitari. Rispetto al trimestre precedente, il numero di iscritti è salito solo dello 0,7% (negli Stati Uniti è rimasto fermo a 65 milioni) e questo alimenta i dubbi sulla possibilità che Twitter diventi realmente un social network di massa. La concorrenza di Facebook e Istagram, più di tutti, è molto forte e gli inserzionisti pubblicitari hanno valide alternative per catturare una più vasta platea di potenziali consumatori. 

 

Per leggere l'analisi completa su Twitter clicca qui.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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