Grecia, Etf e porti sicuri

Strategie per esporsi ai titoli governativi tedeschi in un momento di incertezza sul futuro di Atene e dell’euro.

Jose Garcia Zarate 08/07/2015 | 10:09
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La Grecia uscirà dall’euro? Nessuno lo sa per certo. Ma ha rilevanza? Probabilmente meno di due anni fa. I mercati hanno avuto sangue freddo quest’anno. C’è stata volatilità, ma contenuta. Le previsioni di un contagio della crisi alle obbligazioni periferiche sono state disattese e anche la moneta unica ha mostrato capacità di resistenza. Certo, la situazione futura può evolvere in modo differente, ma sembra alquanto improbabile.

Accanto al parere di chi pensa che l’obiettivo sia mantenere Atene nell’euro, c’è chi è convinto che una sua uscita rafforzerebbe il progetto di divisa comunitaria. Indipendentemente dall’opinione che uno può avere sul tema, è chiaro che l’atteggiamento pro-attivo della Banca centrale ha cambiato le regole del gioco. Non è pensabile fare ciò che si vuole con la Bce disposta a intraprendere qualsiasi azione che si renda necessaria.

I rischi estremi
Nonostante tutto ciò, gli investitori possono temere che accada quello che è successo tra il 2010 e metà del 2012. La mia opinione è che si tratti di un rischio estremo (cosiddetto tail risk), molto improbabile. Tuttavia, una delle regole d’oro degli investitori è di non sottostimare il pericolo.

In tal caso entrano in gioco i porti sicuri. Per un investitore europeo, la strategia più ovvia è quella di alleggerire le posizioni azionarie e obbligazionarie diversificate e acquistare titoli di stato tedeschi. E’ vero che i Bund a breve e media scadenza sono trattati con yield negativi, tuttavia, l’eventuale rialzo dei prezzi compenserebbe ampiamente questa situazione. Inoltre, in una situazione estrema, il fine principale sarebbe la preservazione del capitale, per cui si può essere disposti a pagare il costo di rendimenti negativi. Infine, nello scenario peggiore (disgregazione dell’euro), il capitale sarebbe ri-denominato in una valuta che si apprezzerebbe fortemente nei confronti delle altre.

Come usare gli Etf
Gli Etf (Exchange traded fund) sono adatti a questo tipo di strategia. Siccome replicano passivamente un indice, danno all’investitore la sicurezza di esporsi a quel determinato asset. Inoltre, essendo scambiati in Borsa, possono essere acquistati facilmente e a un prezzo noto.

Gli Etf più popolari (in termini di patrimonio gestito) per esporsi ai soli titoli di Stato tedeschi sono iShares eb.rexx Government Germany ETF (EXHA) e Deka Deutsche Boerse EUROGOV Germany ETF (EL4R). Entrambi sono quotati sulla Borsa tedesca e replicano fisicamente indici che hanno un paniere con scadenze fino a dieci anni. Segue per asset under management, db x-trackers iBoxx Germany ETF (D5BB) che è swap based e copre l’intero spettro di scadenze (comprese quelle sopra i dieci anni). Questi emittenti, così come Ubs e Comstage, hanno anche prodotti specializzati su segmenti specifici di scadenze dei titoli governativi tedeschi (alcuni dei quali disponibili anche in Borsa italiana, Ndr).

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Jose Garcia Zarate  is an ETF analyst with Morningstar UK.

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