Chiuse le urne, le Borse piangono

Europa negativa. Gli investitori preferiscono la prudenza dopo il referendum con cui la Grecia ha bocciato le richieste dei creditori. Milano segna -4%. Deboli soprattutto le banche. Wall Street studia gli effetti che la vicenda avrà sui tassi Usa. 

Marco Caprotti 06/07/2015 | 17:45
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Seduta negativa per le Borse europee. La vittoria del “no” nel referendum greco e le porte chiuse su nuovi aiuti, almeno per ora, da parte di Berlino e dei creditori hanno tenuto in apprensione gli investitori. Secondo indiscrezioni arrivate dal governo ellenico il premier greco, Alexis Tsipras, ha avuto un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco, Angela Merkel. In questa occasione il Primo ministro ellenico ha concordato di presentare al summit Ue di domani una proposta su possibili aiuti ad Atene. L’Fmi, intanto, ha fatto sapere di essere pronto ad assistere la Grecia “se ci verrà richiesto”.

Piazza Affari, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -4%%, ha pagato la sua forte esposizione ai titoli bancari. Tra le blue chip milanesi i tonfi più significativi sono stati quelli di Mps e delle popolari. Male il risparmio gestito, mentre Mediaset è stata fra le peggiori tra i non finanziari.

New York negativa
Wall Street ha aperto la seduta in calo. Oltre a mettere a repentaglio potenzialmente la permanenza di Atene nell'Eurozona, l'esito di ieri alle urne e i relativi sviluppi complicano il piano della Federal Reserve di iniziare ad alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006. Il rapporto sull'occupazione di giugno diffuso giovedì scorso - alla vigilia di un lungo fine settimana di festività - non ha convinto gli analisti alimentando la tesi secondo cui la Fed resterà paziente prima di iniziare una stretta monetaria. Le probabilità di un rialzo del costo del denaro a settembre sono viste al 12%, mentre per dicembre al 46%. Intanto le azioni di National Bank of Greece quotate a Wall Street sono crollate.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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