I confini della realtà

Spesso sembra esserci una grande differenza fra i numeri macro e la percezione che ne hanno gli investititori. Per far crescere la congiuntura basta che pochi elementi migliorino. 

Marco Caprotti 22/05/2015 | 09:27
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Qualcosa non torna fra i numeri che vengono rilasciati dalle istituzioni finanziarie e la percezione che le persone hanno della situazione economica. Prendiamo gli Stati Uniti dove la fiducia dei consumatori ha segnato un forte calo ad aprile. L’indice del Conference board è arretrato a 95,2 punti dai 101,4 punti di marzo (dato rivisto dagli iniziali 101,3 punti). Gli analisti si aspettavano un rialzo a 102,5 punti. L’indice sulla situazione attuale è calato da 109,5 a 106,8 punti e quello sulle aspettative è sceso da 96 a 87,5 punti. Altri dati dipingono una percezione anche peggiore. Secondo alcuni sondaggi, il 72% degli americani è ancora convinto che gli Stati Uniti siano sempre in recessione (situazione dalla quale sono usciti nel 2009). E’ vero che gli ultimi dati sul Pil non hanno entusiasmato (+0,2% nel primo trimestre dell’anno, ma negli ultimi tre mesi del 2014 gli Usa hanno aggiunto un +2,2% al +5% messo a segno nel periodo luglio-settembre dello stesso anno. La crescita degli occupati, intanto, è rimbalzata ad aprile, mentre il tasso di disoccupazione è sceso ai minimi di quasi sette anni al 5,4%.

Una situazione simile, seppur con altre dimensioni, si sta registrando anche in Italia. Secondo l’Istat, l’indice composito del clima di fiducia dei consumatori è diminuito ad aprile a 108,2 da 110,7 del mese precedente. Ma per il 2015 l’istituto di statistica prevede un aumento del Pil pari allo 0,7% in termini reali, cui seguirà una crescita dell'1,2% nel 2016 e dell’1,3% nel 2017. Il tasso di miglioramento del Pil per l'anno in corso è stato rivisto al rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto alle previsioni di novembre 2014.

Più torta per tutti
Warren Buffett, uno dei più famosi investitori a livello globale, spiega questa dicotomia fra numeri e percezione con la teoria della crescita delle torta economica. Secondo l’Oracolo di Omaha, più l’ipotetico dolce cresce di dimensioni, maggiori saranno le possibilità per gli investitori di assaggiarne fette sempre più consistenti. Ma bisogna capire due cose. Prima: la torta può crescere anche se non aumentano tutti i singoli ingredienti. Seconda: non tutte le fette hanno le stesse dimensioni.

“Portando questo esempio nel mondo dell’economia, possiamo dire che, durante i vari momenti che compongono un ciclo congiunturale, i numeri sull’occupazione fluttuano, la fiducia dei consumatori sale e scende, il mercato immobiliare esalta e delude, mentre la produzione manifatturiera frena e accelera”, spiega Robert Johnson, responsabile della ricerca economica di Morningstar. “Anche se non tutti gli indicatori si muovono verso l’alto nello stesso momento, la congiuntura nel suo insieme può migliorare. In altre parole, anche se l’economia nel suo complesso cresce, non tutti ne avranno gli stessi benefici nel medesimo momento. Conviene, quindi, fare attenzione a come sta lievitando l’intera torta”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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