Tre ragioni per investire in Giappone

Nonostante il Nikkei sia cresciuto del 50% negli ultimi due anni, gli effetti positivi dell’Abenomics non sono finiti e non è troppo tardi per poterne beneficiare.

Emma Wall 21/04/2015 | 09:45
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Retail
Chi farebbe un viaggio di oltre mille km solo per comprare un pacco di pannolini? Grazie a un tasso di cambio favorevole, un reddito crescente e all’accattivante design della marca giapponese Kao, la classe media cinese lo sta già facendo.

Tale è la domanda di questi pannolini usa e getta che i rivenditori di Tokyo stanno limitando gli acquisti a soli due pacchi per volta. Non è solo per i pannolini che i turisti attraversano il Mar Cinese orientale. Alcune merci giapponesi sono sinonimo della migliore qualità possibile; i visitatori comprano anche coltelli, sedili per i WC e thermos.

“I turisti nel mese di febbraio 2015 sono stati il 58% in più del febbraio 2014, anche grazie al periodo di vacanza in Cina”, spiega Simon Somerville, gestore del fondo Jupiter Japan Income (non disponibile in Italia, Ndr).

“Non è solo la debolezza dello yen che sta attirando i cinesi, ma è il cammino di crescita della classe media asiatica. Per la prima volta, hanno soldi da spendere e vogliono vedere di più del mondo. Il Giappone è la destinazione perfetta per la loro prima vacanza, data la cultura così accomodante con i visitatori e la pochissima criminalità”.

Il rivenditore giapponese Don Quijote, che tratta di tutto, dai beni di lusso in pelle di seconda mano, agli abiti da sera, al tè verde KitKats, agli strumenti musicali - così come i pannolini, i coltelli, i sedili WC e i thermos tanto ricercati dai turisti cinesi – è un classico esempio di questi rivenditori eclettici che possono spiazzare gli acquirenti occidentali con il loro approccio eccessivo. Gli affari, comunque, vanno a gonfie vele, in parte grazie al fatto che ogni rivenditore può personalizzare la propria offerta, cambiando l’aspetto dei negozi a piacimento.

E non sono solo i turisti che spendono di più. Da questo mese, i sei più grandi datori di lavoro in Giappone hanno promesso di aumentare i salari e secondo la società di analisi CLSA, la “2015 Shunto”, tradotto come “la lotta salariale di primavera”, ha portato a un incremento del 3,82% del salario medio dei lavoratori trentenni e un aumento medio del 2,6% per chi lavora da 35 anni.

“Quelli che guadagnano di meno potrebbero vedere i propri salari aumentare fino al 20%”, afferma Chris Taylor, gestore del fondo Neptune Japan Opportunities (non disponibile in Italia, Ndr).

“Le aziende stanno aumentando gli stipendi e i bonus e allo stesso tempo stanno trasformando i contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato. Almeno il 35% dei dipendenti Toyota sono stati assunti a tempo determinato e poi trasformati in dipendenti permanenti”.

Stipendi più alti significa più yen nelle tasche dei consumatori giapponesi. Grazie ai cambiamenti nelle tendenze del lavoro, come l’orario più lungo, o una maggiore presenza di madri impiegate, i negozi sempre aperti, come i 7-11 di proprietà di Seven & i Holdings, stanno guadagnando terreno rispetto ai supermercati tradizionali.

Sanità
Come avviene in altri paesi sviluppati, i giapponesi hanno in media scelto di diventare genitori piuttosto tardi e avere meno figli. Mentre il tasso di nascite può essere simile a quello del Regno Unito, la caratteristica del Giappone si trova nella sua mancanza d’immigrazione. Un flusso regolare di immigrati entra ogni anno in Europa e in Nord America, mentre il Sol levante resta risolutamente anti-immigrazione.

Mentre questa posizione crea alcuni squilibri economici e minaccia di sovraccaricare lo Stato, alcune aziende ne approfittano. Il 25% della popolazione giapponese è superiore ai 65 anni di età, pari a 32 milioni di pensionati. Il numero di “over 70” in Giappone è pari all’intera popolazione dell’Australia. Col tempo, questa situazione può solo peggiorare data la bassa natalità e l’aspettativa di vita in crescita. William Hall, presidente della società di ricerca Ipsos Healthcare Japan dice che il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha riconosciuto questo problema e che ciò crea occasioni per il settore sanitario.

Hall cita l’impegno del 2013 del governo di investire in farmaci rigenerativi e la volontà di arrivare a ottenere le approvazioni farmaceutiche con la stessa velocità della US Food and Drug Administration.

Il Forum for Innovative Regenerative Medicine, spinge più di 65 aziende a cercare nuovi sbocchi nella commercializzazione di questo tipo di farmaci, tra cui Panasonic, Fujifilm, Mitsubishi Chemical Holdings, Novartis Pharma e Ernst & Young.

Immobiliare
I prezzi dei terreni in Giappone sono sceso di due terzi durante la recessione, ma ora sono in rapido aumento. Inoltre, le iniziative del governo permettono di ottenere un mutuo di 35 anni all’1,5%, con possibilità di avere lo 0,6% nel primo decennio grazie alle sovvenzioni. Tutto ciò aiuta le società immobiliari residenziali, come PanaHome.

Tuttavia, è bene ricordare che a Tokyo la prima casa di proprietà è in media di 25 metri quadrati. Lo spazio è infatti un problema, specialmente nella capitale. Chi preferisce uscire dalla città per poter avere una casa più grande, può contare su treni super veloci in grado di collegare città a centinaia di km di distanza in meno di un’ora. Ma per quelle aziende che vogliono restare nel centro di Tokyo c’è una solo opzione: costruire. Mitsubishi Estate possiede una fetta considerevole di immobili in quella che si può considerare come “la City” giapponese. I terreni su cui sorgevano parte dei giardini imperiali furono acquistati da questa azienda e oggi contano 200 grattacieli, 13 linee ferroviarie, sette stazioni della metropolitana, un sistema pedonale sotterraneo e un bus navetta gratuito.

“Non c’è una sola area in Giappone in cui i prezzi immobiliari stiano scendendo”, spiega Chris Taylor. “Questo aiuterà a rafforzare la fiducia dei consumatori, che è essenziale per la ripresa del Giappone. Quelli di età inferiore ai 45 anni non si ricordano i buoni vecchi tempi, hanno conosciuto solo un ambiente deflazionistico”.

“L’aumento dei prezzi immobiliari e uno yen debole darà alle aziende la liquidità per pagare degli stipendi migliori e dare ai lavoratori giapponesi la fiducia che l’Abenomics sta cercando”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Emma Wall  è Editor di Morningstar.co.uk

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