Borse, l'America tira il freno

Seduta incolore per l'Europa. Pesano i timori di un aumento dei tassi Usa. Milano segna +0,16%. L’ipotesi di operazioni straordinarie spinge Wdf, Mondadori e Mediaset. Bene le banche. New York viaggia con il segno meno. 

Marco Caprotti 06/03/2015 | 17:46
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Seduta incolore per le Borse europee. A spingere gli acquisti chi hanno provato la convinzione che l’equity della regione sia a sconto rispetto a quello delle altre zone sviluppate e i dati macro, che hanno confermato la crescita del Pil di Eurolandia alla fine del 2014. A raffreddare gli animi ci ha pensato l'idea che la Federal Reserve si prepari a una stretta monetaria visto il rapporto sull'occupazione decisamente migliore delle stime. A febbraio sono stati creati 295.000 posti di lavoro contro un consensus da 240.000. Il tasso di disoccupazione si è portato in un mese dal 5,7% al 5,5%, contro stime per un 5,6%.

A Piazza Affari, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +0,16%,  sono state gettonate le azioni delle banche. Sono andate di corsa le Yoox, favorite anche da un giudizio positivo di Bereberg. Sotto i riflettori le Mediaset, in attesa di novità sulla proposta di acquisto di EiTowers  (controllata dal Biscione) per una parte del capitale di Rai Way. Mondadori ha preso il volo alla notizia dell'esclusiva fino al 29 maggio concessa dal Cda di Rcs per decidere in merito all'offerta di acquisto di Rcs Libri da parte del gruppo di Segrate.

New York negativa
Wall Street sta viaggiando in calo. I future sui Fed funds, usati per piazzare scommesse sulla politica della Fed, mostrano una probabilità del 21% per un rialzo dei tassi a giugno contro il 16% di ieri. Per una stretta a settembre, la possibilità è ora al 61% dal 51% di ieri. A giudicare da questi contratti sarà dunque settembre il momento cruciale. Dal fronte macro è arrivata la notizia che il deficit della bilancia commerciale per il mese di gennaio è diminuito. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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