La Russia frena Société Générale

La crisi con l’Ucraina continuerà a pesare sui conti del gruppo francese anche nel 2015. La banca, però, è solida e il perdurare di questa situazione potrebbe riportare il titolo su valori convenienti. 

Francesco Lavecchia 03/03/2015 | 15:22
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Il mercato sottovaluta il pericolo Russia per Société Générale (GLE), ma questo potrebbe non essere un male per gli investitori. Da inizio anno il titolo ha guadagnato il 18% in Borsa, ma le perdite sui prestiti sofferte dalla sua succursale russa continueranno a pesare anche nel 2015 e questo potrebbe far tornare il prezzo delle azioni del gruppo francese su valori convenienti rispetto al nostro fair value che è pari a 44 euro.

Anche per effetto di tassi di interesse più alti e della debole congiuntura economica del paese, i prestiti in sofferenza all’ombra del Cremlino sono cresciuti nel quarto trimestre del 29% rispetto ai tre mesi precedenti. I nostri analisti si aspettano che la delicata situazione in Russia abbia un negativo impatto sulla profittabilità del gruppo anche nel prossimo anno e stimano che Société Générale sia una delle banche europee a pagare il prezzo maggiore nel caso di un peggioramento della crisi ucraina. Il management ha confermato l’intenzione di aumentare gli accantonamenti di bilancio per attutire l’effetto di queste perdite, ma siamo comunque convinti che l’istituto di credito francese abbia una solidità finanziaria tale da superare anche questa situazione di stress.

Focus sul segmento retail
GLE ha recentemente concentrato la sua attenzione sul segmento retail uscendo, invece, dalle aree dell’investment banking e del trading. La scelta del management, a nostro avviso, è intelligente. Société Générale ha una rete di filiali molto estesa in Francia che le garantisce una posizione di vantaggio all’interno del settore bancario e margini di profitto superiori alla media, mentre i business più rischiosi sono diventati sempre meno profittevoli in seguito all’avvento delle piattaforme di trading e al consolidamento della tendenza, da parte delle società, di finanziarsi sul mercato azionario. 

Le nostre previsioni indicano che nei prossimi cinque anni il fatturato dovrebbe salire ad una media dell’8%, mentre il margine operativo è visto in progressivo miglioramento verso i livelli raggiunti nel 2010-2011 (attorno al 26%).

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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