Borse, Atene fa più paura oggi

Europa negativa. Le preoccupazioni sulle scelte del nuovo governo greco e i dati macro Usa condizionano l’umore degli operatori. Milano segna -0,53%. Scende Fca. Sale Saipem. New York è innervosita dalle trimestrali. 

Marco Caprotti 27/01/2015 | 17:39
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Seduta con il segno meno per le Borse del Vecchio continente. Sulle contrattazioni ha pesato il clima di incertezza legato all'evoluzione della situazione politica greca: il mercato teme un muro contro muro fra Atene e l’Unione europea sul tema della ristrutturazione del debito.  La situazione è peggiorata poi con l’arrivo di alcuni dati macro americani al di sotto delle attese.

Da registrare, nel corso della giornata, anche il brusco scivolone della Borsa di Atene in seguito all’annuncio della composizione del nuovo governo greco guidato da Alexis Tsipras. L’indice di riferimento è arrivato a perdere il 6,39% prima di recuperare leggermente terreno. A preoccupare i mercati è stata, in particolare, la scelta del nuovo ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis: economista e oppositore del debito si è fatto portavoce negli ultimi mesi del fronte anti-austerità. Adesso toccherà a lui negoziare la revisione degli accordi con la cosiddetta Troika (costituita da Commissione europea, Bce e Fondo monetario internazionale).

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,53%, i realizzi hanno colpito Fca dopo la corsa di ieri. Allungo, invece, per Saipem che, secondo indiscrezioni, sarebbe favorita nella gara per la realizzazione dell'oleodotto di Kashagan, che potrebbe valere fino a 2 miliardi dollari.

New York negativa
Wall Street sta viaggiando in calo, trascinata al ribasso da una serie di trimestrali deludenti della Corporate America, dai timori per la Grecia e da dati macroeconomici peggiori delle stime. Gli ordini di beni durevoli sono inaspettatamente scesi a dicembre proseguendo un trend che li ha visti calare in quattro degli ultimi cinque mesi. L’indice immobiliare S&P Case-Shiller mostra, inoltre, che i prezzi delle case nelle principali 20 aree metropolitane sono saliti nei 12 mesi finiti a novembre meno delle previsioni.

Il movimento al ribasso di Wall Street è amplificato dalla mancanza di grossi scambi. I volumi sono pari a un terzo della media: molti operatori di Borsa sono rimasti a casa in vista di quella che poi non si è rivelata la peggiore nevicata della storia di New York.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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