“Grecia” oggi è la parola più pronunciata nelle sale operative. La netta vittoria della sinistra radicale di Syriza nelle elezioni elleniche, infatti, impone uno stop al rally dei mercati azioni europei che vengono da una settimana molto brillante grazie all'avvio del Quantitative easing della Bce. Tutti in rosso i principali indici che tuttavia per il momento non mostrano variazioni così significative da essere interpretate come una reazione spaventata dei listini all'esito del voto di Atene.
Lo spread tra BTp e Bund si è allargato ancora in avvio di settimana, dopo il nuovo minimo (110 punti base) raggiunto venerdì in apertura per la decisione della Bce. Oggi, dopo la vittoria di Tsipras, il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco apre la seduta a 122 punti base (119 punti la chiusura di venerdì). Il rendimento del decennale italiano sale ancora rispetto alla soglia di venerdì (a 1,51%) e si porta all'1,54%.
A Milano sono ancora petroliferi e banche popolari a orientare il listino verso il basso. Spiccano in positivo Fca e Gtech. Bene anche Wdf, grazie alle indiscrezioni di un interesse del fondo Kkr per il retailer aeroportuale
Le reazioni più marcate del voto greco si sono invece avute sull’euro: dopo aver segnato nuovi minimi da 11 anni sotto quota 1,11 dollari, la moneta unica ha rialzato la testa e scambia a 1,1242 dollari (1,1208).
Asia e New York nervose
La questione ellenica ha condizionato anche le piazze fuori dal Vecchio continente. L’indice Msci Asia ha finito la giornata in calo dello 0,4%. In Giappone, chiusura in leggero calo per la Borsa di Tokyo, con gli investitori cauti dopo la vittoria del partito Syriza alle consultazioni elettorali greche e il recupero dello yen sull’euro. Al termine degli scambi l'indice Nikkei ha lasciato sul terreno lo 0,25%. L'indice esteso Topix ha perso lo 0,08%. Venerdì Wall Street ha finito la seduta in modo contrastato interrompendo la corsa che andava avanti da quattro sedute. Finita l'euforia da Bce, il mercato aspettava con preoccupazione le elezioni in Grecia di ieri.
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