Borse in altalena

La volatilità caratterizza l’Europa e Wall Street. Il Vecchio continente scatta nel finale. Radar sulla situazione russa e sul calo del prezzo del petrolio. C'è attesa per le decisioni della Fed sui tassi. Milano segna +3,27% grazie alle banche. 

Marco Caprotti 16/12/2014 | 17:43
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Borse europee in preda a nervosismo e volatilità. Colpa della situazione geopolitica internazionale estremamente delicata e del prezzo del greggio che continua ad andare giù.

Intanto in Russia la mossa della Banca centrale di portare i tassi al 17% non ha frenato l’emorragia di vendite sul rublo e in Borsa. La moneta russa ha toccato nuovi minimi sia sull'euro, sia sul dollaro, mentre la piazza di Mosca è arrivata a perdere anche il 12%.

Gli ottimisti hanno provato ad aggrapparsi all'indice tedesco Zew (al di sopra delle attese) e agli indicatori Pmi in miglioramento.

A Piazza Affari, dove dopo una serie di alti e bassi l’indice Ftse/Mib ha segnato +3,27%, sono state contrastate le azioni delle banche. Eni ha tenuto, a dispetto della debolezza del valore del petrolio. Gli acquisti hanno premiato anche molti titoli del comparto energetico. Giù le Telecom mentre gli investitori si interrogano sulle mosse della società in Brasile.  

New York nervosa
La volatilità si vede anche a Wall Street. A provare a sostenere il paniere è Boeing. Il colosso della difesa ha aumentato del 25% la cedola trimestrale, arrivata a 91 centesimi. Il piano di buyback è stato inoltre ampliato di 2 miliardi di dollari a 12 miliardi.

A preoccupare, anche dall’altra parte dell’Atlantico, è lo scivolone del greggio che, peraltro, sta spingendo al ribasso le aspettative sull’inflazione Usa. Anche di questo oggi e domani la Federal Reserve discuterà nel suo ultimo meeting dell'anno. Fino alle 20 italiane di domani non si saprà se la flessione del greggio è vista positivamente per i suoi effetti sui consumatori o negativamente per le sue conseguenze sulla stabilità finanziaria. Gli investitori si domandano se la Fed prenderà in considerazione fattori internazionali o se procederà a un rialzo dei tassi in anticipo (il mercato lo attende a metà dell’anno prossimo). 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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