Il mercato sconta World Duty Free

Il crollo delle quotazioni del titolo in seguito alle dimissioni dell’ad continuano a pesare sul prezzo, nonostante il recupero registrato dopo la pubblicazione dei dati dell’ultimo trimestre. 

Francesco Lavecchia 20/11/2014 | 17:26
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World Duty Free paga il cambio in cabina di regia. L’uscita di scena dell’ad, José María Palencia (formalizzata il 2 ottobre scorso) ha dimezzato in pochi giorni il valore del titolo che ora è scambiato su valori del 10% inferiori rispetto al nostro prezzo obiettivo che è pari a otto euro (la valutazione si basa sulla metodologia Morningstar del rating quantitativo, che ricava l’obiettivo di prezzo, i giudizi sul posizionamento settoriale dell’azienda e sulla volatilità dall’utilizzo di un modello statistico).

I dati della trimestrale
La tempestiva nomina di Eugenio Andrades alla carica di Ceo del gruppo e i positivi dati del terzo trimestre hanno potuto compensare solo parzialmente le perdite accusate dalle azioni del gruppo. Nei primi nove mesi dell’anno, World Duty ha realizzato una crescita del fatturato del 15,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno grazie all’accelerazione delle vendite negli ultimi due trimestri (in cui ha registrato rispettivamente +15,9% e +19,3%), all’integrazione della divisione retail negli Usa (acquisita a settembre 2013 che ha fatto salire i ricavi della regione a +50%) e alla buona performance degli aeroporti spagnoli.

Il gruppo è riuscito inoltre a migliorare la posizione finanziaria riducendo in maniera sensibile il grado di indebitamento e ha anche alzato le stime dell’utile operativo previsto per fine anno (dalla forbice 242-252 milioni di euro a 255-265 milioni di euro). La nota negativa è la contrazione del margine operativo dal 12,7% dello scorso anno all’attuale 10,8% a causa dei maggiori costi di locazione in seguito all’apertura di nuovi punti vendita.

World Duty Free è uno dei maggiori operatori nel settore del retail aeroportuale grazie ai suoi 490 punti vendita in 19 paesi del mondo su oltre 100 destinazioni aeree. Questo, insieme al livello dei margini di profitto e al livello della sua redditività evidenziano a una posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore (Economic Moat).

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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