VIDEO: Sì al dividendo, ma sostenibile

Fabio Di Giansante (Pioneer): la ricerca di titoli che staccano cedole è molto importante. Ma l’azienda deve remunerare i soci utilizzando gli utili e il cash flow, senza ricorrere a cessioni.  

Valerio Baselli 20/11/2014 | 09:47
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Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Sono in compagnia di Fabio Di Giansante, senior portfolio manager di Pioneer Investments. Ciao Fabio e grazie.

Fabio Di Giansante: Buongiorno, grazie a voi.

Baselli: Dunque, tu sei un gestore focalizzato sul mercato europeo. Quali sono ad oggi le principali opportunità e i maggiori rischi che vedi in Europa?

Di Giansante: Il mercato è caratterizzato da una notevole incertezza a livello macro e anche geopolitico. È sotto gli occhi di tutti quello che stiamo attraversando. A livello di portafogli non abbasserei la guardia in termini di qualità, manterrei un portafoglio esposto a società che presentano stati patrimoniali molto forti, anche se il mercato nell’ultima fase di volatilità sta dando la possibilità di investire in alcuni settori ciclici. Ci sono società che per business ed esposizione hanno più ciclicità nelle loro attività, che però sono caratterizzate da stati patrimoniali molto forti e anche da un pagamento di dividendo che comincia a essere interessante. Quindi l’area dove il mercato sta dando opportunità al momento la definirei quella “quality” all’interno dei settori ciclici.

In termini di rischi, li vediamo soprattutto a livello macro e a livello di riuscita delle politiche monetarie che sono state implementate dalla Bce, perché abbiamo bisogno che queste politiche trovino una via anche a livello economico; c’è bisogno di ripresa economica nell’area euro per giustificare le valutazioni del mercato in questo momento. 

Baselli: Ecco, entrando un po’ più nelle scelte operative, il fondo da te gestito, l’Euroland Equity,pur non essendo un fondo specificatamente dedicato alla strategia ad alto dividendo, presenta molti titoli che staccano una cedola. Quanto è importante questo aspetto nel vostro processo d’investimento?

Di Giansante: Il dividendo è sicuramente uno dei parametri che noi utilizziamo nel nostro sistema di valutazione, non è l’unico. In generale, l’allocazione del capitale è qualcosa di fondamentale per capire le società. La priorità dal punto di vista del management è quella di investire nel proprio business, quindi una percentuale degli utili che venga reinvestita nella propria attività, specialmente dal punto di vista organico, per noi è fondamentale, perché dà l’idea di un vantaggio competitivo sostenibile per il futuro.

Per quanto riguarda la remunerazione degli azionisti, ci sono delle alternative: noi abbiamo maggiore preferenza per un dividendo rispetto a un buy back, un riacquisto di azioni proprie. Il dividendo è molto più importante perché è un commitment, un impegno, da parte del management di una società. Tagliare un dividendo è qualcosa di molto difficile e quindi dà molto più rigore dal punto di vista dell’investimento finanziario. I buy back, invece, per noi non sono fondamentali, qualche volta non hanno neanche senso dal punto di vista economico-finanziario e possono anche essere definiti temporanei. 

Baselli: Dal punto di vista dell’investitore, in un momento dove è anche difficile trovare valore, quale ruolo possono svolgere questi titoli ad alto dividendo all’interno di un portafoglio più ampio?

Di Giansante: In uno scenario di tassi molto bassi e che rimaranno bassi per il futuro prossimo, avere dei titoli che staccano una cedola è importante, soprattutto come protezione del capitale. È chiaro che uno dei modi per coprire il rischio che si affronta è avere società di qualità, che sono anche quelle che pagano un dividendo. E’ importante, però, che il pagamento del dividendo venga fatto tramite gli utili e il cash flow di un’azienda. Spesso ci troviamo in situazioni di società che lo pagano tramite la liquidazione di asset o attraverso il debito. Queste sono cose non sostenibili nel lungo periodo.

Quest’anno è stato molto importante il tema del dividendo, mentre si è dato meno attenzione alla crescita dei dividendi. Secondo me nei prossimi due-tre anni sarà molto più importante trovare quelle società che magari presentano un profilo di cedola un po’ più basso, ma che possono aumentare questa cedola per gli investitori.

Baselli: Perfetto. Grazie mille a Fabio Di Giansante.

Di Giansante: Grazie a voi.

Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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