VIDEO: Il rebus delle valute

Il mercato monetario è quello più difficile da prevedere. Occorre monitorare le decisioni delle Banche centrali. L’euro si deprezzerà contro dollaro e sterlina. Parola di Lucio Sarno, docente di finanza alla Cass Business School intervistato in occasione della MIC.

Valerio Baselli 14/11/2014 | 14:09
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Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti alla Morningstar Investment Conference di Milano. Sono in compagnia di Lucio Sarno, docente di finanza alla Cass Business School di Londra. Buongiorno professore e grazie.

Lucio Sarno: Buongiorno, grazie a lei.

Baselli: Le oscillazioni valutarie sono ormai una componente impossibile da non prendere in considerazione quando si tratta di investimenti. Gli investitori usano infatti le monete come strumento di copertura, di gestione di rischio o anche come puro strumento speculativo. Da qui nasce l’esigenza di fare delle previsioni sull’andamento delle valute. Lei è oggi qui a Milano proprio per presentare una ricerca sull’argomento. Quali sono le principali difficoltà nel prevedere gli andamenti valutari?

Sarno: Il mercato valutario è il più grosso al mondo, estremamente competitivo e liquido. Da una parte presenta opportunità molto interessanti, migliori di quelle del mercato azionario. Dall’altra parte presenta la difficoltà dell’essere molto veloce in termini di esecuzione. Il problema principale è quello che gli statistici chiamano “model uncertainty”, cioè il fatto che non esista un modello stabilito, prevalente e dominante nel caratterizzare i movimenti dei tassi di cambio. Di conseguenza, gli agenti economici tendono a usare ciò che rispetta meglio le loro esigenze in termini di asset allocation e quindi è un mercato molto più difficile da prevedere rispetto ai mercati centralizzati, come quello azionario.

Baselli: Quali sono i principali fattori che influenzano l’andamento delle valute?

Sarno: La lista è molto lunga, probabilmente qualsiasi variabile economica che possiamo inserire in un modello macro. Però, la prima variabile sono i tassi d’interesse. Probabilmente il 40-50% del volume delle transazioni del mercato valutario, quindi miliardi di euro al giorno, è guidato dal tentativo degli investitori di estrarre il differenziale tra i tassi d’interesse tra paesi. Di conseguenza, capire come le Banche centrali gestiscono la propria politica monetaria e cercare di prevederla è il fattore che guida la maggior parte del trading di questo mercato.

Baselli: Per chiudere, qualcosa di più operativo: qual è la sua previsione sull’euro per i prossimi 12-18 mesi?

Sarno: Sono convinto che continuerà a deprezzarsi rispetto al dollaro, probabilmente anche rispetto alla sterlina. Questo è un periodo di grosse divergenze in politica monetaria. E’ la prima volta che abbiamo diversi anni in cui vediamo una grossa divergenza tra la politica monetaria della Fed e della Bce. Gli Stati Uniti stanno uscendo dal tunnel della crisi molto più velocemente dell’Europa, il che significa alzare i tassi e attirare domanda per il dollaro. Quindi l’euro, al contrario, si deprezzerà rispetto al dollaro - probabilmente meno rispetto alla sterlina - e resterà stabile rispetto allo yen.

Baselli: Perfetto. Grazie ancora al professor Sarno.

Sarno: Grazie a lei.

Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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