Prosegue con il segno meno la seduta delle Borse europee. Sull’umore degli investitori influiscono alcune trimestrali al di sotto delle attese oltre alla decisione della Federal di mettere defintivamente la parola fine alle iniezioni di liquidità all’economia Usa.
A Milano va male l'intero settore bancario con i cali più significativi registrati da Bper, Bpm, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca. Si accentuano ulteriormente le perdite del titolo Mps che è tornato brevemente in negoziazione dopo un lungo stop e ha visto le perdite arrivare a -13,21%, con una quotazione fissata a 0,634 euro. Le negoziazioni sul titolo sono tuttavia durate poco: Mps è infatti entrata di nuovo in asta di volatilità. In positivo solo Eni, Luxottica ed Exor.
New York negativa
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà con il segno meno. Fra gli investitori c’è il timore che, finiti gli aiuti, la Federal Reserve possa alzare i tassi di interesse prima di quanto atteso dal mercato. Fra i dati attesi oggi che potrebbero muovere il mercato c’è quello relativo al Pil Usa del terzo trimestre.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.