Bnp, il tesoro è in casa

Il gruppo bancario mantiene una redditività elevata grazie al suo forte posizionamento sul mercato francese e belga. La situazione patrimoniale resta stabile e il prezzo del titolo rimane conveniente.

Francesco Lavecchia 21/10/2014 | 11:31
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La trimestrale di Bnp Paribas lancia segnali incoraggianti, ma il mercato sembra non coglierli. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - e al netto di alcune uscite di natura straordinaria - i numeri degli ultimi tre mesi hanno indicato una crescita del 4,4% dei ricavi e del 6% del reddito operativo. Segnali incoraggianti sono arrivati anche dal fronte dei prestiti in sofferenza. Le perdite sui crediti si sono ridotte di oltre il 15% anche grazie alla stabilizzazione delle sofferenze in Italia. Permangono le difficoltà del segmento retail, mentre i business dell’investment banking e del reddito fisso hanno fatto registrare performance molto positive (rispettivamente +13,4% e +22%).

Relativamente al profilo patrimoniale della banca francese, gli indici di bilancio mostrano una situazione di relativa stabilità. Nonostante la multa comminata dalle autorità statunitensi (circa 9 miliardi di dollari), il Tier 1 (la componente più solida del patrimonio netto della banca) resta in linea con le direttive di Basilea 3, ovvero non inferiore al 6%.

Le previsioni degli analisti
Per i prossimi cinque anni i nostri analisti si aspettano che il fatturato del gruppo transalpino continui a essere sostenuto dalle entrate non derivanti da interessi, a conferma del perdurare delle difficoltà del segmento retail e del buono stato di salute goduto dagli altri business. I ricavi sono visti in crescita del 4,4% medio annuo, mentre il margine operativo dovrebbe tornare in pochi anni a normalizzarsi attorno al 30%. In base a questa previsione la stima del nostro prezzo obiettivo è pari a 63 euro per azione, una valutazione superiore alle attuali quotazioni di mercato di circa il 26%.

“Bnp Paribas detiene una significativa quota di mercato in Francia (dove è riuscita a catturare un’importante fetta della classe sociale più benestante) e in Belgio. In questi paesi i principali istituti di credito operano in una sorte di regime oligopolistico e questo garantisce loro elevati rendimenti del capitale”, dice Erin Davis analista azionario di Morningstart.” Il gruppo transalpino, inoltre, ha dimostrato di avere un approccio molto conservativo agli investimenti e questa si è dimostrata essere una strategia vincente all’indomani.

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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