La Cina tira il freno alle Borse

Europa debole mentre gli operatori studiano gli ultimi dati macro arrivati da Pechino. A Milano deboli le banche. Lusso in controtendenza. L'Asia snobba la performance positiva di New York. 

Marco Caprotti 21/10/2014 | 09:31
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Avvio all'insegna della debolezza per le Borse europee. Gli investitori stanno studiando i dati contrastanti arrivati dalla Cina. Il Prodotto interno lordo della Repubblica Popolare ha registrato nel terzo trimestre 2014 un rialzo del 7,3%, il minore degli ultimi cinque anni. La produzione industriale a settembre ha, invece, allungato il passo rispetto ad agosto, salendo dell’8%. Intanto nella notte Apple ha pubblicato conti trimestrali superiori alle attese.

A Piazza Affari Luxottica è spinta dalle indiscrezioni secondo le quali sarebbe imminente la nomina del co-ceo dell’azienda dopo il recente ribaltone ai vertici. Sono deboli le azioni delle banche, mentre è scattato il conto alla rovescia per la pubblicazione degli stress test. Sono in controtendenza Ferragamo e Yoox.

Asia negativa
I dati contradditori della Cina hanno spinto alla prudenza l’Asia. L’indice Msci della regione ha chiuso in calo dello 0,1%. Non è servita a niente, quindi, la ripresa di Wall Street. Anche il Dow Jones - tenuto a freno da Ibm, venduto a piene mani dopo una deludente trimestrale – è riuscito a finire la giornata sopra la parità. Sono stati i beni discrezionali e quelli di prima necessità a registrare le migliori performance.

Chiusura in forte calo per la Borsa di Tokyo indebolita dalle prese di profitto, dopo il rimbalzo eccezionale del 4% della vigilia, e dalla perdita di forza del dollaro nei confronti dello yen. Al termine delle contrattazioni l’indice Nikkei dei titoli guida ha registrato un calo del 2,03%.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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