Col New Neutral meno valore ma più stabilità

La “nuova neutralità” individuata da Pimco indica un lungo periodo caratterizzato da tassi d’interesse reali nulli. Si dovranno aumentare i rischi, ma le bolle saranno meno probabili.

Valerio Baselli 01/10/2014 | 16:03
Facebook Twitter LinkedIn

Il piatto piange per i poco audaci. È tempo di abbassare le proprie aspettative, oppure di convincersi a rischiare di più. Sì perché, secondo Pimco, la nuova normalità (new normal) di cui tanto si è parlato in questi anni lascerà il posto alla nuova neutralità (new neutral). Entrambi i concetti sono stati sviluppati durante il Secular Forum, il tradizionale appuntamento in cui gestori, analisti ed economisti fino a poco tempo fa alle dipendenze di Bill Gross (sostituito ora da Daniel Ivascyn) cercano di delineare i temi chiave e i trend per i prossimi tre-cinque anni. Proprio dall’edizione 2009, l’evento si svolge ogni anno a maggio dal 1982, uscì per la prima volta l’espressione new normal (clicca qui per approfondire). Ora, nel 2014, si parla invece di new neutral(il copyright dell’espressione è in realtà da attribuire a Bloomberg).

“La neutralità si riferisce ai tassi d’interesse reali”, spiega Ryan Blute, responsabile dell’attività di Pimco in Germania, Austria e Italia. Un tasso è considerato neutro quando non spinge né blocca l’attività economica. “Tra il 2009 e il 2014 i mercati azionari sviluppati hanno guadagnato molto e l’economia è stata sostenuta da politiche monetarie non convenzionali e da iniezioni massicce di liquidità. Questo ha evitato il peggio. Ora, però, secondo noi c’è la seria possibilità che l’economia mondiale faccia registrare tassi di crescita e di inflazione decisamente più bassi dei livelli pre-crisi per molti anni a venire, il che porterà appunto a un periodo di tassi d’interesse nominale intorno al 2%, in sostanza nulli in termini reali”.

Alla ricerca del valore perduto
Su questo punto, Pimco sembra più pessimista delle principali organizzazioni internazionali, compresa la Federal Reserve. “La principale conseguenza per gli investitori è che i rendimenti futuri saranno inferiori a quelli storici”, prosegue Blute. “Il tipico portafoglio composto 60% da azioni internazionali e 40% da bond ha guadagnato il 9,9% annualizzato negli ultimi cinque anni, mentre nel prossimo quinquennio prevediamo una performance del 4,1%”. Certo, ci sarebbe anche un lato positivo: un futuro caratterizzato da un livello neutrale di tassi porterebbe un rischio di ribasso minore e un più forte margine di sicurezza contro la formazione di bolle.

Insomma, ci affacciamo a un mondo in cui sarà sempre più difficile trovare valore. Che fare, dunque? “A livello operativo in questo momento preferiamo puntare a una duration contenuta (in modo da diminuire la sensibilità verso i tassi d’interesse, Ndr). Intendiamo continuare ad applicare la nostra ricerca bottom-up su scala globale, poiché comunque crediamo che le realtà locali possano viaggiare a velocità differenti e che ci siano ancora aree in cui valga la pena rischiare di più, come la periferia europea o il settore finanziario”.

“Ci sono comunque modi per ottenere rendimenti più interessanti, la maggior parte dei quali comporta l’assunzione di rischi maggiori: investimenti alternativi, leva finanziaria o, semplicemente, una quota maggiore di azioni rispetto alle obbligazioni in portafoglio”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures