Le Borse non sanno dove guardare

Europa prudente. La politica monetaria, dicono gli operatori, spinge ad acquistare. Ma la questione dell'indipendenza della Scozia mette a rischio l'economia. A Milano si riparla di cessioni per le controllate Finmeccanica. New York crede nell'equity. 

Marco Caprotti 09/09/2014 | 12:31
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Prosegue all’insegna della prudenza la seduta delle Borse europee. Gli investitori sembrano indecisi sugli elementi da tenere in considerazione. Fra i fattori positivi c’è la politica espansiva adottata dalle maggiori Banche centrali che potrebbe dare una spinta all’economia del Vecchio continente. Fra quelli negativi c’è l’esito incerto del referendum sull’indipendenza della Scozia che, se votata, potrebbe influire negativamente sull’economia del Regno Unito e, a ruota, sulla congiuntura dell’intera regione. In questa situazione gli operatori preferiscono muoversi seguendo le indicazioni degli analisti o le possibilità di operazioni straordinarie.

A Milano gli occhi sono puntati su Finmeccanica. Sui giornali circola l’ipotesi che sia arrivata una generosa offerta cash per rilevare le controllate Ansaldo Breda e Ansaldo Sts da parte di una cordata cinese. In calo Pirelli dopo la revisione al ribasso del giudizio espresso da Jp Morgan.

New York senza bussola
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà senza una direzione precisa. I trader spiegano che le valutazioni di molti titoli sono alte. Ma, aggiungono, in una situazione di bassi rendimenti obbligazionari, l’equity è ancora l’asset che conviene avere in portafoglio. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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