Borse in attesa della Bce

Partenza cauta per l'Europa. Gli operatori aspettano le indicazioni che arriveranno oggi pomeriggio dall'Eurotower. A Milano sale il lusso. In progresso Fiat. L'appannamento di New York condiziona l'Asia. La BoJ conferma la politica monetaria e il Topix soffre. 

Marco Caprotti 04/09/2014 | 09:33
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Inizio di giornata nel segno della prudenza per i listini europei. Oggi gli operatori sono concentrati sulle indicazioni che arriveranno dalle riunioni della Bank of England e della Bce. Anche se da entrambe non sono attese mosse sui tassi di interesse, gli investitori vogliono sapere quali segnali daranno gli istituti centrali sul futuro a breve termine e su come intendono affrontare la congiuntura economica.

A Milano, un report sul settore lusso rilasciato dagli analisti di Hsbc spinge Moncler, grazie alla raccomandazione ai clienti di incrementare l'esposizione sul titolo. Debole Tod’s. Positiva la reazione di Fiat alla comunicazione ufficiale che i recessi degli azionisti per l’operazione di fusione con Chrsyler sono inferiori alla soglia-limite prevista da Fiat e pertanto non ostacoleranno il proseguimento del progetto. Timido rialzo per Parmalat che ha annunciato l'acquisto della divisione casearia della brasiliana Brf.

Asia condizionata da New York
Seduta negativa per i listini dell’Asia. L’indice Msci della regione ha chiuso in calo dello 0,2%. Gli operatori si sono fatti condizionare dal momento di appannamento di Wall Street. Ieri i listini americani hanno terminato poco sopra i minimi di giornata nonostante un'apertura positiva sotto i segni di un allentamento delle tensioni internazionali e in vista della riunione di oggi della Bce, che secondo gli analisti potrebbe annunciare il lancio di un programma di acquisto di bond simile a quello della Fed.

La BoJ non cambia strada
Chiusura in lieve calo per la Borsa di Tokyo, all’indomani del rimpasto di Governo che ha spinto in rialzo lo yen e, di conseguenza, gli investitori alle prese di beneficio. La tendenza ai realizzi è stata influenzata anche dalla decisione della Banca del Giappone di confermare la politica monetaria. La BoJ ha scelto di continuare ad aumentare la base monetaria da 60mila a 70mila miliardi di yen l’anno (da 435 miliardi a 500 miliardi di euro), principalmente attraverso l’acquisto di titoli di Stato.

Questa politica, focalizzata sull’evoluzione dei prezzi (e che finora non ha dato i risultati sperati in termini di rilancio dell’economia), non è cambiata di un millimetro dalla sua introduzione nell'aprile 2013 sotto la guida del governatore, Haruhiko Kuroda, e del primo ministro conservatore, Shinzo Abe. A fine seduta, l’indice Nikkei dei titoli guida ha registrato una flessione dello 0,33% dopo la chiusura di ieri ai massimi da sette mesi. Il più ampio indice Topix ha finito con un -0,39%. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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