Il rischio deflazione scoraggia le Borse

L’indice dei prezzi nell’area euro sale solo dello 0,3% ad agosto. I mercati avvertono i pericoli per l’economia della regione e chiudono contrastati. Milano si muove in controtendenza e termina a +0,54%. 

Francesco Lavecchia 29/08/2014 | 17:47
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Avvio positivo per  Wall Street. Gli acquisti sui titoli del comparto tecnologico e finanziario trainano i listini newyorkesi, ma gli operatori sembrano sentire già aria di bank holyday (lunedì le Borse saranno chiuse in occasione del Labor Day), come testimonia il basso volume degli scambi giornalieri. Sul fronte macro, intanto, si registra il risultato sotto le attese della spesa  e del reddito personale negli Usa.

Le Borse di Eurolandia hanno chiuso in rosso, penalizzate dai deludenti aggiornamenti macro della giornata, non solo negli Usa ma anche in Europa, dove l’inflazione continua a calare. In base alle stime di Eurostat la crescita dell’indice dei prezzi su base annua si attesterà ad agosto allo 0,3%, in discesa dallo 0,4% di luglio e dallo 0,5% di maggio e giugno. La possibilità che i paesi della regione entrino in deflazione è concreta, ma questo potrebbe indurre la Bce, il cui mandato prevede un obiettivo di inflazione del 2%, ad intervenire sul mercato monetario per sostenere la crescita economica nell’Eurozona.

Lusso sugli scudi
Milano conclude in testa alle piazze finanziarie del Vecchio continente nonostante i negativi dati sull’occupazione, salita al 12,6% a luglio. Il Ftse Mib segna +0,54%% grazie allo sprint di Ferragamo (+8%), sostenuta dai conti del primo semestre, e degli altri titoli del comparto del lusso, quali Tod’s, Luxottica e Cucinelli. Fiat ha drasticamente ridotto i guadagni dopo la buona partenza sulla scia del dato finale del numero dei recessi delle azioni al piano di fusione con Chrysler. Bene anche UnipolSai e Mps. In ribasso Cnh Industrial e Mediaset.”

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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