Seduta contrastata per i principali listini asiatici, penalizzati ancora una volta dai deludenti dati macro. La contrazione per il quarto periodo di fila della produzione industriale cinese e l’inatteso calo delle vendite di immobili negli Usa fanno prospettare una ripresa più lenta per le prime due economie al mondo e questo fa crescere i timori sulla sostenibilità della crescita degli utili societari anche nei prossimi trimestri. Ecco perché i risultati oltre le aspettative riportati da Apple e Facebook hanno condizionato solo i titoli legati al loro indotto ma non sono riusciti a fare da traino per i listini della regione.
Tokyo cede l'1%
A Shanghai l’indice Composite ha ceduto lo 0,28%. Hong Kong ha segnato +0,10%. La Borsa di Tokyo ha invece chiuso a -1%. A pesare sull’andamento delle contrattazioni (anche oggi si sono registrati bassi volumi di scambio) è stato non solo il negativo effetto dell’apprezzamento dello yen, ma anche il mancato accordo tra Usa e Giappone sul partenariato transpacifico, un’intesa sul libero scambio che coinvolgerebbe il 40% della produzione mondiale.
Aspettando Draghi
Avvio in rialzo sulle principali piazze finanziarie del Vecchio continente. Gli operatori giudicano positivamente le trimestrali di Wall Street e attendono gli appuntamenti della giornata. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, interverrà ad Amsterdam in occasione dei 200 anni della Banca centrale olandese e ci si aspettano dei commenti sulla politica monetaria della Bce nei prossimi anni. Nel pomeriggio, invece, sarà pubblicato il dato relativo alla domanda di beni durevoli negli Stati Uniti.
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib segna +0,67% grazie alla spinta degli industriali. Finmeccanica beneficia delle voci di un possibile interessamento di General Electric ad Ansaldo. In rialzo anche Stm e Saipem. Prese di beneficio, invece, su Banca Mps. Sul fronte del debito sovrano si registra la risalita dello spread a quota 157 punti base. L’euro è scambiato a 1,382 sul dollaro.
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