VIDEO: Le 5 lezioni di Warren Buffett

In occasione del suo 83° compleanno, Morningstar fa luce sui cinque principi cardine su cui l’Oracolo di Omaha ha fondato il proprio successo, e che ogni investitore dovrebbe tenere a mente. 

Christine Benz 04/09/2013 | 22:40
Facebook Twitter LinkedIn

Christine Benz: Buongiorno. Sono Christine Benz. Warren Buffet ha compiuto 83 anni lo scorso 30 agosto, così abbiamo deciso per l’occasione di discutere di alcuni tra i migliori consigli che ha dato agli investitori nel corso degli anni. Qui con me c’è Jason Stipp, giornalista di Morningstar. Grazie di essere qui.

Jason Stipp: Grazie a te Christine.

Benz: Jason, secondo te il più grosso regalo che Buffett ha fatto agli investitori è stato quello di aver insegnato a pensare all’interno di alcune linee guida, e tu hai stilato le cinque principali, che secondo te sono le più importanti nell’aiutare a prendere decisioni d’investimento.

Iniziamo con la prima, ovvero il concetto di moat, vantaggio competitivo, qualcosa che noi di Morningstar abbiamo assolutamente incorporato nel nostro Rating azionario. Perchè è un concetto così importante?

Stipp: Certo. Molti di questi concetti non saranno del tutto nuovi a chi segue Morningstar, ma cerchiamo comunque di aggiungere diversi punti di vista. Aziende con forti economic moat presentano importanti vantaggi competitivi verso i concorrenti, e questo consente loro di mantenere profitti più durevoli. Ha molto senso cercare queste aziende perché sono investimenti che nella maggior parte dei casi faranno bene nel lungo periodo e quindi sono titoli che ha senso tenere nel proprio portafoglio.

In più, è interessante notare che nel calcolo del Morningstar Stock Rating, quando un’azienda presenta un forte economic moat, anche le stime sul fair value (prezzo obiettivo) del titolo sono molto più certe. Questo ha senso, perché si tratta di aziende molto stabili e quindi più facilmente prevedibili. Specialmente le aziende con un rating azionario di 5 stelle mostrano una correlazione molto forte tra il rating e le performance.

Benz: Quindi, in generale, se si stanno guardando i nostri dati e si trova una società a cui Morningstar ha assegnato un wide economic moat (ampio vantaggio competitivo), si può generalmente avere più fiducia sul fair value indicato per quella società.

Stipp: Esatto. Semplicemente perché queste aziende sono più facilmente prevedibili. Conosciamo il loro business, sappiamo che la loro forza è duratura, abbiamo fatto ricerche fondamentali e analisi, e quindi siamo più fiduciosi nelle nostre conclusioni.

Benz: Questo ci porta al prossimo concetto che Buffett ha passato agli investitori, ovvero rimanere nella propria area di competenze. In pratica, se si comprende realmente il business di una società e il modo in cui funziona, è molto più probabile fare una valutazione adeguata rispetto al suo valore.

Stipp: Ho spesso sentito Buffett parlare in merito di questo gruppo di aziende troppo complesse da capire, e penso che spesso ci abbia infilato società tecnologiche o anche aziende finanziarie troppo opache. L’idea è, ancora una volta, minimizzare l’incertezza. Buffett crede nell’acquisto di business da sviluppare, non di grafici azionari che si spera vadano su. Quindi occorre conoscere i fondamentali di quel business per essere in grado di fare previsioni e di valutarle. Se non si possono fare queste cose, si sta essenzialmente speculando. Buffett vuole comprare business, non andare a Las Vegas.

Benz: Un altro concetto di cui Buffett ha spesso parlato, e che i nostri analisti hanno incluso nella ricerca Morningstar, è il margine di sicurezza. Cioè, nel caso in cui la tesi d’investimento non si avveri come previsto, è opportuno comunque avere una qualche copertura. Parliamo di questo.

Stipp: Esatto. Comprendere il business di una società, conoscerne i fondamentali, sapere che ha un vantaggio competitivo, tutto ciò non è ancora abbastanza per Buffett. Lui vuole anche comprare ad un buon prezzo. Ancora, penso che la questione sia l’incertezza, perché se si è troppo ottimisti con le proprie assunzioni, aver comprato a sconto permette di avere un margine. Se succede qualcosa di inaspettato per la società, qualcosa di imprevisto o di nuovo, si dispone comunque di un margine di valutazione. Se si ha ragione e tesi si rivela giusta, c'è un po’ di extra rendimento, in quanto quel titolo sta andando in realtà meglio di quanto il mercato si aspettasse. Quindi, questo significa poter aumentare il rendimento potenziale e diminuire la perdita potenziale.

Benz: Un altro concetto legato al margine di sicurezza è che, a volte, quando si cercano dei titoli sottovalutati, bisogna saper nuotare controcorrente. Quindi Warren ci ha insegnato a essere un po’ contrarian.

Stipp: Warren ha molti modi diversi con cui parla dell’essere contrarian. Uno degli ultimi esempi riguarda un articolo che ha scritto in piena crisi finanziaria, con il livello di pessimismo alle stelle, nell’ottobre 2008, sul New York Times, intitolato “Buy American, I am in” (comprare americano, io ci sto). Una delle mie frasi preferito di quell’articolo era “se aspettate i pettirossi, la primavera sarà già finita”. Voleva dire che se si aspetta il momento quando le cose andranno meglio, sarà già troppo tardi per comprare azioni. Ora, ovviamente nell’ottobre 2008 era forse troppo presto per essere contrarian, perà lui non ha mai preteso di sapere quando il mercato sarebbe rimbalzato, sapeva solo che prima o poi lo avrebbe fatto. Lo abbiamo visto nel marzo del 2009.

Un altro aspetto dell’essere contrarian che è forse più imputabile al socio di Warren Buffett, Charlie Munger, è l’idea di essere contrarian verso se stessi. Ovvero cercare di evitare quello che chiamiamo “confirmation bias”. Gli esseri umani tendono a cercare prove che supportino le nostre teorie, in cui crediamo già. È invece più difficile prendere in considerazione quegli elementi che provano che stiamo sbagliando. Munger ha spesso parlato di questo. È positivo cercare elementi che potrebbero farci ripensare su un determinato investimento, come un rischio che non abbiamo preso in considerazione, perché non si adattava alla nostra tesi originale.

Benz: Un altro dei grandi insegnamenti che Buffett ha dato agli investitori è questo concetto di isolarsi rispetto a tutto il rumore che ci circonda. Parliamo di questo che è così importante, Jason.

Stipp: Credo che parte dell’essere un investitore contrarian di successo stia nel fatto di essere in grado di allontanarsi da tutte le chiacchiere, sia quelle guidate dalla paura, sia quelle eccessivamente ottimiste. È abbastanza facile convincersi che le cose sono diverse questa volta, o che un mercato azionario che è andato giù continuerà a scendere, o uno che sta andando in su sarà in grado di continuare a salire per sempre.

Buffett vive a Omaha, e gli piace vivere in Omaha, e dice che Berkshire rimarrà in Omaha, proprio perché lì riesce ad allontanarsi da tutto questo rumore, rumore che in realtà non ha alcun effetto sui fondamentali. Una volta scrisse: "Se non puoi pensare chiaramente a Omaha, non puoi farlo in nessun altro luogo".

Penso sia molto sensato allontanarsi dal chiacchiericcio costante e dal flusso di notizie, e solo assicurarsi di essere concentrato sui fondamentali delle società su cui si è investito e sulle cose che potrebbero cambiare i fondamenti, invece di passare giorno per giorno davanti a tutti i grafici azionari che è così facile vedere.

Benz: Jason, grazie mille per essere stato qui a riassumere alcuni delle più importanti lezioni che Warren Buffett ha dato a tutti noi investitori nel corso degli anni.

Stipp: Piacere mio.

Benz: Grazie per l’attenzione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Christine Benz  is Morningstar's director of personal finance and author of 30-Minute Money Solutions: A Step-by-Step Guide to Managing Your Finances and the Morningstar Guide to Mutual Funds: 5-Star Strategies for Success. Follow Christine on Twitter: @christine_benz and on Facebook.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures