VIDEO: Tutti i volti del rischio politico

Il rischio politico non è facilmente misurabile e si differenzia dal rischio sovrano. Oggi le aree più calde sono Nord Africa, Medio Oriente e le due Koree. Parola di Matteo Cassiani (Mps).

Valerio Baselli 30/05/2013 | 00:09
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Valerio Baselli: Per Morningstar, sono Valerio Baselli. Siamo a ITForum, la fiera sul risparmio e sull’investimento che si tiene ogni anno a Rimini. Sono in compagnia di Matteo Cassiani, servizio gestioni patrimoniali del Monte dei Paschi di Siena. Ciao Matteo.

Matteo Cassiani: Buongiorno Valerio, grazie mille.

Baselli: Con Matteo parleremo di rischio politico, che tra l'altro è il tema dell'ultimo Morningstar Investor, che abbiamo fatto stampare per l’occasione, ma che è scaricabile gratuitamente dal nostro sito. Per cominciare,ci spieghi che cos'è il rischio politico, cosa si intende? Ad esempio, il rischio politico e il rischio sovrano, di cui spesso si sente parlare, sono la stessa cosa o sono due concetti distinti?

Cassiani: Sono per alcuni versi la stessa cosa, ma non completamente. Perché il rischio politico è qualcosa di più del rischio sovrano cioè non è solamente la solvibilità del paese, la sostenibilità delle finanze pubbliche o della bilancia dei pagamenti, quindi dei rapporti con l'estero. E' anche quello che ha a che fare con quello che non è facilmente misurabile, in realtà, che è il sentimento di una popolazione, il rischio di cambiamenti della struttura politica del paese stesso, quindi non è completamente la stessa cosa.

Baselli: Anche se in parte hai già risposto perché hai detto che è abbastanza difficile misurarlo, però quali sono i passi per avere un'idea del rischio politico di un determinato paese?

Cassiani: Chiaramente, non essendo completamente indipendenti, i due fattori di rischio politico e di rischio sovrano che dicevamo prima, il rischio politico ha un effetto su quelle che sono le dinamiche della finanze pubbliche. Per cui uno dei primi allarmi lo si vede nei Credit default swap (Cds), piuttosto che nell'allargamento degli spread dei titoli di Stato.

Baselli: E noi ne sappiamo qualcosa..

Cassiani: Sì, penso anche a altre aree che adesso per esempio sono un po' meno battute, se non nelle pagine di cronaca internazionale. Ad esempio, per allontanarsi dalla nostra Europa, se pensiamo a quello che avviene in Asia, Corea del Nord, tensioni Cina-Giappone, piuttosto che lo stesso Medio oriente che a noi è anche abbastanza vicino, lì si ha rischio politico che sicuramente ha un effetto anche sugli investimenti.

Baselli: In che modo gli investitori dovrebbero tenere conto di questa variabile, anche se probabilmente è abbastanza difficile, nelle loro scelte di investimento?

Cassiani: In questi casi parliamo sempre di variabili esogene, esogene a quello che è un sistema di analisi più o meno quantitativo o comunque razionale in qui siamo abituati a costruire il portafoglio. Per cui, di nuovo, non è facilmente misurabile e sono quelli che vengono chiamati i “tail risk”, i rischi delle code delle distribuzioni gaussiane. Siamo oltre due, tre deviazioni standard. Come tenerne conto? Sapere che esistono e cercare, se e dove è possibile, di comprare a protezione, quindi attraverso opzionalità ad esempio, attraverso opzioni, chiaramente avendo un'ottica sui costi.

Baselli: Per chiudere, quali sono, secondo te, i tre paesi ad oggi che presentano il maggior rischio politico?

Cassiani: Nell'area che seguo più da vicino, cioè i paesi emergenti e i paesi in via di sviluppo, non si può trascurare la Corea del Nord, e quindi l'impatto sulla Corea del Sud, che su alcuni indici azionari è stata aggiornata come paese sviluppato, quindi ha sicuramente un impatto in termini di flussi, ed è da monitorare. E quello che riguarda l'impatto sul prezzo del petrolio, che impatta tanti paesi, è una variabile importante anche per la stessa Russia, non tanto sui maggior paesi produttori ma quanto per quello che sta effettivamente avvenendo in Nord Africa o in Medio Oriente.

Baselli: Ok, grazie mille a Matteo Cassiani.

Cassiani: Grazie a voi.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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