La lezione di Buffett

Piazza affari è sempre meno amata dagli italiani, che però non guardano neanche all’estero. Intanto, Wall Street ritocca i massimi. Cosa sta succedendo? Morningstar dedica l’intera settimana all’equity.  

Sara Silano 13/05/2013 | 10:25
Facebook Twitter LinkedIn

Gli italiani investono sempre meno in azioni. Secondo l’ultima relazione della Consob, dal 2011 al 2012, la quota di coloro che hanno acquistato titoli quotati italiani è scesa dal 4,1 al 2,9% ed è ancora più bassa l’esposizione a quelle estere (inferiore all’1%). In portafoglio, l’equity rappresenta poco più del 5%, circa la metà rispetto al 2007.

Sorpresa, la Borsa va su
Prima la bolla tecnologica, poi la crisi dei mutui subprime hanno allontanato i piccoli investitori dalla Borsa. La recessione e la diminuzione della quota di risparmio hanno fatto il resto. Il risultato è una scarsa percezione dell’andamento dei mercati. Un sondaggio globale sul sentiment degli investitori nel 2013, condotto da Franklin Templeton, rivela che gli italiani hanno tra le aspettative più basse sull’andamento della piazza finanziaria domestica rispetto all’anno scorso, all’interno di un campione di 19 paesi dell’Europa, Asia-Pacifico e Americhe.

Il 48% degli italiani prevede un trend migliore rispetto al 2012 per la Borsa milanese, contro il 60% degli investitori internazionali. Sempre a livello globale, la fiducia cresce quando si parla di azioni al di fuori del mercato domestico. L’indice Msci world (http://www.morningstar.it/it/tools/indexoverview.aspx) da inizio anno ha guadagnato circa il 13% e Wall Street ha recentemente ritoccato i massimi.

La via “fondamentale” per investire in azioni
La visione più pessimista degli italiani affonda le radici anche nelle delusioni che molti hanno avuto puntando sulle azioni con un approccio “mordi e fuggi” o peggio ancora basato “sulle mode”. Morningstar propone l’alternativa fondamentale e dedica l’intera settimana al tema, con articoli e analisi, basate sulla ricerca proprietaria che copre circa 1.500 titoli in tutto il mondo. Il focus è sui fondamentali delle aziende, la capacità di avere un forte vantaggio competitivo (economic moat) e di creare valore primariamente per gli azionisti. Il Morningstar rating (che come per i fondi è basato sulle stelle), aggiornato ogni sera dopo la chiusura dei mercati, scaturisce proprio dalla differenza tra il prezzo corrente e il fair value (valore equo), tenuto conto dei fattori di incertezza.

A differenza di gran parte della ricerca sulle azioni, l’approccio è quindi di lungo termine. L’efficacia è stata ampiamente testata dal 2002 ad oggi. L’indice Morningstar composto dai titoli con rating più alto ha reso il 20,55% annualizzato e quello basato sull’economic moat il 15%, contro l’8,3% dell’S&P500 (dati a fine febbraio 2013).

In occasione dello “speciale azioni”, Morningstar ha ampliato l’universo dei mercati coperti, che ora sono 40 e aumentato gli strumenti a disposizione degli investitori. Ogni martedì, a partire dal 14 maggio, è previsto l’invio di una newsletter esclusivamente azionaria e tematica, con le migliori idee di investimento degli analisti Morningstar. La prima fa il focus sui mercati globali, con analisi e tabelle sulla buy/sell list delle aziende più esposte al business internazionale.

Nei prossimi giorni ricordati di guardare questa pagina. Saranno inseriti quotidianamente nuovi articoli e analisi.

Lunedì 13 maggio

Il rally non spegne le occasioni

Europa e Stati Uniti non vanno alla stessa velocità. I mercati corrono, ma sui listini non mancano le opportunità. Come riconoscerle.

Morningstar, novità in “Azioni”
Copertura globale dei mercati azionari, ricerche più facili, nuovi strumenti sono tra le funzionalità introdotte nella sezione equity di Morningstar.it

General Electric, i numeri per competere
L’esposizione ai mercati mondiali non è sempre sinonimo di forza. General Electric riesce a sfruttarla in maniera intelligente e Morningstar le riconosce un ampio vantaggio competitivo all’interno del comparto industriale.

Martedì 14 maggio

Cosa vorresti nella sezione Azioni di Morningstar.it
Rispondi alle domande sulle tue preferenze sui titoli e le Borse. Ci aiuterai a migliorare la copertura sui mercati e le aziende.

Morningstar, una newsletter tutta per le azioni
Ricevi ogni martedì le migliori idee di investimento e i titoli da tenere fuori dal portafoglio. Oltre agli articoli e gli approfondimenti del team editor&analyst.

La valutazione delle azioni secondo Morningstar
Video: scopri in che modo nasce lo Stock Rating e quali sono i punti cardine dell’analisi azionaria di Morningstar.

ArcelorMittal, un buy col brivido
Il mercato sconta fortemente il titolo del primo produttore di acciaio al mondo. Morningstar  ne raccomanda l’acquisto ma mette in guardia sui fattori che potrebbero alimentarne la volatilità.

Adobe, può cascare dalle nuvole
Per la società americana è iniziata l’era del cloud computing. La nuova strategia promette di far ripartire la crescita ma al momento il mercato riconosce al titolo un premio eccessivamente elevato.

Mercoledì 15 maggio

Le banche hanno bisogno delle magie di Draghi
L’impegno della Bce a salvare l’euro ha dato una spinta agli istituti di credito. Ora i titoli hanno valutazioni adeguate. Ma qualche opportunità d’acquisto esiste ancora.

Chi lavora con le banche si salva dalla crisi
Le società che forniscono i sistemi tecnologici agli istituti di credito continuano a crescere. Merito dei contratti che siglano e delle nuove opportunità di business.  

Le azioni più popolari su Morningstar.it
Nei primi 4 mesi, la più cliccata è Apple, seguita da Enel e Monte Paschi. Fari puntati anche su Unicredit e Saipem.

Giovedì 16 maggio

Lo stile dei fondi azionari
Tra “value” e “growth”, come orientarsi per scegliere la composizione del proprio portafoglio di investimenti.

Video: Investire in azioni con gli Etf
La facilità d’utilizzo, i bassi costi e la naturale diversificazione, fanno degli Exchange traded fund strumenti ideali per puntare sull’equity.

L'Etf azionario piace large
Gli ultimi dati Morningstar sui flussi dei replicanti hanno mostrato la tendenza a preferire gli azionari. Meglio se a larga capitalizzazione.

Venerdì 17 maggio

Parola d’ordine, diversificare
Bilanciare i propri investimenti tra diverse asset class è un passo fondamentale per diminuire il rischio complessivo di portafoglio. Ecco alcune regole per non sbagliare.

La Top ten dell’oracolo
Il consueto meeting annuale di Berkshire Hathaway è l’occasione per fare il punto sui primi dieci titoli del portafoglio di Warren Buffett, guru del value investing.

L’altra trappola del dividendo
La ripresa economica può giocare brutti scherzi ai fan del dividendo. I nostri analisti consigliano di preferire i titoli che promettono maggiori margini di crescita ai classici high-yield.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures