L'Italia prova l'allungo

L'indice Msci della Penisola nell'ultimo mese è salito del 9,9%. Ma non riesce a tenere il passo con il resto d'Europa. Cala la fiducia e c'è confusione sui numeri. 

Marco Caprotti 07/05/2013 | 16:29
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Essere al centro dell’attenzione internazionale non ha fatto male all’Italia. L’indice Msci della Penisola nell’ultimo mese (fino a 6 maggio e calcolato in euro) ha guadagnato il 9,9%. Merito della risoluzione di due grane politiche come l’elezione del Presidente della repubblica e la scelta del governo che, soprattutto sul finire del periodo, hanno ridato slancio a Piazza Affari.

Resta il fatto che il Belpaese non riesce a tenere il passo con il resto d’Europa. Da inizio gennaio, infatti, il paniere tricolore ha segnato +1,4%, mentre quello relativo a tutta la regione ha registrato + 8,8%.

Caos Pil
Dati che non sorprendono considerata la confusione che regna quando si parla dell’Italia. C’è un po’ di contraddizioni, ad esempio, per quanto riguarda i numeri del Pil (Prodotto interno lordo). La commissione Ue parla di una crescita 2013 attesa a -1,3% (contro -1% della precedente previsione) e a +0,7% nel 2014 (da +0,8%). Il dato 2013 è identico a quello del precedente governo Monti, quello del 2014 è quasi la metà. L’ultima previsione arrivata agli operatori è dell’Istat, che stima +1,4% nel 2013, +0,7% nel 2014. La caduta del Pil, secondo l’istituto di statistica, dovrebbe proseguire “almeno fino al terzo trimestre 2013”. La domanda estera si conferma principale fonte di sostegno della ricchezza nazionale, con un contributo di 1,1 punti percentuali nel 2013 e di 0,1 punti nel 2014. La domanda interna, invece, darà un contributo negativo per due punti quest’anno e positivo per 0,7 il prossimo. La spesa delle famiglie è prevista in contrazione dell’1,6% nel 2013. Non ci sono chiari segni di ripresa nel breve periodo perché la fiducia di consumatori e aziende resta in territorio negativo indicando un’attività economica tuttora contratta nella prima metà dell’anno. Ma il pagamento dei debiti delle imprese da parte dello Stato dovrebbe sostenere una leggera ripresa dal terzo trimestre.

Le Pmi soffrono
Da un sondaggio svolto dalla Bce, intanto, è emerso che le Pmi italiane hanno registrato, in termini netti, flessioni del fatturato tra le più ampie all’interno della zona euro, assieme a quelle di Spagna, Portogallo e Grecia, così come un calo degli utili (58% netto degli interpellati). Le aziende italiane hanno anche riportato un aumento della leva (12%) contrariamente al trend prevalente e hanno registrato un aumento delle spese per interessi. Il 21% delle Pmi ha inoltre menzionato i costi di produzione o del lavoro come il problema predominante contro la media del 14% a livello di aerea. Le aziende della Penisola, inoltre, sono quelle che più hanno contribuito all’aumento della necessità di prestiti e scoperti bancari.

Cala la fiducia
L’impasse politica, poi, ha fatto dei danni. Secondo uno studio di Findomestic, i 60 giorni di vacatio governativa post elettorale e le difficoltà per l’individuazione del nuovo Presidente della repubblica hanno fatto crollare la fiducia degli italiani al nuovo record negativo assoluto di 2,88 punti. Non si esclude comunque che l’incarico di Governo affidato a Enrico Letta possa avere già determinato una possibile inversione di tendenza. In aprile a peggiorare è stata soprattutto la propensione al risparmio, con i consumatori che si sono detti pronti a risparmiare scesi all’11,4% dal 15,4% del mese precedente. Per quanto riguarda i redditi, la crisi ha portato gli italiani a ridefinire i contorni della povertà: in questa categoria si rientra con un reddito al di sotto dei 1.350 euro al mese (per l’Istat, invece,la soglia di povertà è pari a 984,73 euro se si è residenti al Nord, e a 761,38 euro se si vive nel Mezzogiorno) Sul fronte dei consumi tengono i grandi elettrodomestici, la telefonia, i tablet e i prodotti audio/video pur facendo segnare piccoli incrementi. Ancora pensate il clima invece per l’arredamento e il comparto auto.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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