Il Giappone va all'attacco

Secondo il governatore in pectore della BoJ non è stato fatto abbastanza per combattere la deflazione. Per capire la strategia economica del paese, dicono gli operatori, occhio ai numeri. 

Marco Caprotti 07/03/2013 | 10:37
Facebook Twitter LinkedIn

Il Giappone si aggrappa alla Banca centrale. L’indice Msci del Sol levante nell’ultimo mese (fino al 5 marzo e calcolato in euro) ha guadagnato il 9,2%, portando a +7,7% la performance da inizio anno. Gli investitori sperano che Haruhiko Kuroda, designato dal primo ministro Shinzo Abe per guidare la Bank of Japan (ma della cui nomina si parlava da tempo), accentuerà l’allentamento monetario deciso negli ultimi mesi dall’istituto centrale. La scelta di Kuroda, tuttavia, deve ancora essere approvata dal Parlamento giapponese il 19 marzo. Il governatore in pectore e attuale presidente della Asian Development Bank (Adb) è considerato un “falco” dell’allentamento monetario.

Per il neo primo ministro Abe la nomina sarebbe solo un altro passo nella guerra contro la deflazione (un calo dei prezzi durante il quale i consumatori aspettano nuove discese innescando una spirale negativa) che da anni affligge il Sol Levante. Durante la sua prima udienza parlamentare il presidente dell’Adb ha confermato la sua fama. Non si è fatto abbastanza per immettere liquidità, ha detto, promettendo nuovi acquisti di bond statali a lungo termine. Una strategia che, con la conseguente svalutazione dello yen, avvantaggerebbe le esportazioni, col rischio però di essere imitata anche dagli altri Paesi e di rinfocolare quella guerra delle valute che è al centro delle discussioni fra i ministri finanziari di tutto il mondo.

Più attenzione ai numeri
Ma sui mercati si fanno anche i conti con i numeri macro. Gli ultimi dicono che il deficit commerciale del Giappone è cresciuto del 10% a gennaio su base annua, attestandosi a quota 1.629,4 miliardi di yen (13 miliardi di euro), il peggior risultato registrato nel mese di gennaio da oltre 30 anni. Le importazioni sono salite del 7,3%, trainate dal rialzo della bolletta energetica due anni dopo l’incidente nucleare di Fukushima (da segnalare il balzo del 34,6% dell’import di telefoni grazie agli smartphone). Le esportazioni sono cresciute del 6,4% (registrando il primo progresso in otto mesi) approfittando del miglioramento della congiuntura in Asia e Stati Uniti. “L’eccitazione per la politica economica di Abe e i discorsi su chi sarebbe stato il nuovo governatore della Boj e quale sarebbe stata la sua politica hanno rischiato di mettere in ombra i numeri congiunturali. Eppure sono importanti anche per le implicazioni che hanno sulla politica economica del paese”, spiega Guy Bruten, economista specializzato sull’Asia-Pacifico di AllianceBernstein. “I dati sul deficit commerciale, ad esempio, dicono che il Giappone sta pagando la chiusura degli impianti nucleari e l’utilizzo come fonte energetica del gas. Capire quando i reattori saranno riaccesi è importante per comprendere quale sarà il futuro andamento della bilancia commerciale. Il governo non ha ancora stabilito una politica ufficiale su questo argomento. Secondo noi, comunque, la riaccensione sarà un processo molto lento”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures