Europa, la ripresa si allontana

I dati macro della regione non piacciono agli operatori. Dubbi sulle banche.

Marco Caprotti 08/07/2009 | 09:19
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Se è vero che la Borsa anticipa l’andamento dell’economia, allora la ripresa in Europa potrebbe essere una faccenda più lunga del previsto. Il dubbio viene guardando l’andamento dell’indice Msci del Vecchio continente. Nell’ultimo mese (fino al 7 luglio e calcolato in euro) ha perso più del 5,1%. Da inizio anno è invece è salito dello 0,5%. In ogni caso, dicono gli analisti, troppo poco per sperare di recuperare il 45,5% lasciato per strada nel 2008. “Il mercato inizia a rendersi conto che, se dietro l’angolo c’è una ripresa, potrebbe non essere così rapida e forte come ci si aspettava fino a qualche tempo fa”, spiega una nota di Morningstar.

I dati macroeconomici che sono stati pubblicati nelle scorse settimane non fanno altro che aggiungere nubi a una fotografia già poco brilla

nte. Secondo Eurostat, ad esempio, nell’area euro nel primo trimestre sono stati persi 1,2 milioni di posti di lavoro. La situazione in cui versa l’area è stata riassunta efficacemente dal presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, secondo cui l’attività economica “quest’anno resterà debole”. Tanto che, durante l’ultima riunione dell’autorità monetaria, ha deciso di lasciare inalterati i tassi di interesse al minimo storico dell’1%.

Per l’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, la produzione in Eurolandia nel periodo 2009-2010 sarà inferiore all’1%, mentre il Pil subirà quest’anno una contrazione dell’4,8%. Le stime precedenti parlavano di una frenata del 4,1%. “Tutto questo ci porta a ritenere che sia troppo presto per fermare i programmi di stimolo all’economia”, ha detto il Commissario per gli affari monetari dell’Unione europea Joaquin Almunia durante una riunione dei ministri finanziari dell’area Euro.

Stanno poi risorgendo grossi punti interrogativi per quanto riguarda lo stato di salute del comparto finanziario del Vecchio continente che, nel bene e nel male, rappresenta la spina dorsale dell’intera regione. Secondo il commissario europeo alla concorrenza, Neelie Kroes, i banchieri continuano a non fidarsi l’uno dell’atro perché sanno che qualcuno ha ancora qualcosa da nascondere”.

Il commento è arrivato alla fine di 22 incontri che il commissario ha tenuto con gli istituti di credito di tutta l’Unione e ha fatto preoccupare gli investitori. Non a caso, dal punto di vista operativo, il comparto finanziario è stato uno di quelli che, nelle ultime settimane è stato più colpito dalle vendite. Sotto pressione anche i titoli delle materie prime che hanno subito l’eccesso di volatilità del petrolio che, dopo aver superato i 70 dollari al barile (in un’occasione anche a causa dell’errore di un trader) è tornato intorno ai 65 dollari.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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